Aldo Bertozzi

Aldo Bertozzi, nato nel 1903 a Formignano, risiede attualmente a Forlì. Intervista su nastro raccolta il 3.12.1990. A undici anni era suonatore nella fanfara repubblicana di Formignano. Iscritto sin dalla prima giovinezza al circolo repubblicano di Formignano, riuscì a salvare le tessere del partito,quando nel 1926, la squadraccia dei fascisti di Roversano, guidata da alcuni del posto, bruciò il mobilio della sezione in mezzo alla strada. Diversi suoi compagni di militanza repubblicana in quell’occasione dovettero lasciare il paese ed emigrare all’estero, ricorda un certo Ballani espatriato negli Stati Uniti. La fede repubblicana ed il pensiero mazziniano inculcati dai genitori, iscritti alla associazione “Amore e Lavoro di Formignano”, sono stati l’unico credo della sua onesta esistenza.
Nel dicembre del 1990 in un’intervista fatta all’ottantasettenne Aldo Bertozzi di Formignano, operaio dell’azienda agricola Montecatini, fra le tante cose che mi ha raccontato sulle sue vicende di lavoro e di vita quello che mi ha molto impressionato, e che trascrivo fedelmente, é stato il suo discorrere con luciditˆ giovanile e con commosso entusiasmo sul pensiero mazziniano, che aveva assimilato sin da piccolo in famiglia poi nel circolo e nella “cambarazza” repubblicana di Formignano.
[…] “La piccola e media proprietà deve esistere, però tutti i lavoratori devono essere come azionisti. Il capitale non deve essere in mano allo Stato perché c’é troppa burocrazia. Invece quando capitale e lavoro s’uniscono ed alla fine dell’anno vanno a “partire” il dividendo viene fuori il compenso alla fatica del lavoratore. Io rispetto colui che ha la responsabilità di un’azienda, il suo stipendio deve essere superiore al mio, che sono un operaio, però il dividendo deve essere uguale per tutti.Allora non ci sarà più lo sfruttamento fra gli uomini.Mazzini, lui che era un uomo di pensiero e non un rivoluzionario, però ha scritto una dottrina che diceva: operai di tutto il mondo unitevi e sarete forti e potenti, non pi frontiere e dogane, questo sfruttamento che  la divisione del mondo ci porta le guerre. Io dico che é il “soldo”, e finché c’é il soldo e quindi l’egoismo non si arriverà mai ad eliminare lo sfruttamento di un uomo da parte di un altro uomo, e che una nazione non deve impadronirsi di un’altra nazione con la guerra. Ogni stato deve essere libero, le nazioni unite devono essere il perno del mondo. C’é tanta povera gente che muore di fame e tanti soldi vengono sprecati negli armamenti, che non sono altro che pezzi di ferro inutilizzati. Il progresso ci ha fatto camminare molto però siamo quasi sempre allo stesso livello; ancora oggi vengono ammazzati nel nostro meridione tanti bambini, uomini e ciò non dovrebbe esistere, siamo tutti esseri umani e con un po’ di buona volontˆ e buon criterio si riesce in tutto….”