Girolamo Gusella

All’inizio del 1887 la crisi della Boratella III era al culmine, quando Girolamo Gusella, maestro elementare proveneniente da Cesenatico, corrispondente con Mazzini ed in gioventù “uomo dal revolver facile”, agitatore delle maestranze della Boratella per conto di Natale Dellamore, che lo aveva assunto come impiegato addetto alla ippoferrovia, lanciava l’idea di costituire una “Associazione cooperativa dei Zolfatari di Romagna” con l’appoggio di Alessandro Fortis, ministro dell’agricoltura. La gestione della miniera veniva assunta dal Gusella, che convinceva questi minatori “anarchici” a sacrificarsi per la loro miniera ed a farsi pagare con “boni”, cioé lettere di credito rilasciate dall’Amministrazione e che potevano paragonarsi ad una specie di cambiale, purtroppo non sempre spendibili presso i vari bettolini.
Si ricorreva a tale espediente in quanto era difficile trovare un banchiere disposto a far da cassa ad una simile associazione. Arrivavano, su interessamento del Gusella, sempre pronto a scrivere a tutti sulla “disperazione” della Boratella, piccoli aiuti alle povere famiglie dei minatori licenziati. Nel settembre 1887, a Borello, Gusella promuoveva la collocazione ed inaugurazione delle quattro lapidi ineggianti a Mazzini, Garibaldi, Campanella e Quadrio.

Erano presenti, in una festa di bandiere e di popolo, Valzania, l’avv.