Le antiche Solfare del Cesenate

Le-antiche-solfare-1Gli itinerari descritti in queste pagine sono stati più volte testati dagli autori; successivamente alla stesura di un “radar” che riportava le distanze correlate alle variazioni di pendenza, alle quote e ai cambi di direzione più significativi, sono state fatte verifiche sul percorso e riscontri sulle carte; ciò nonostante è possibile non trovare una esatta corrispondenza fra quanto sopra e quanto da Voi sperimentato personalmente. Questo può dipendere da molti fattori, quali la taratura del contachilometri (il nostro era tarato per uno sviluppo della circonferenza ruota di cm. 204), il gonfiaggio degli pneumatici, la loro misura, la precisione del contachilometri (un errore del 2% su una distanza di 30-35 chilometri comporta uno scarto di 600-700 metri, in pi ù o in meno), etc. Anche se non frequentemente, può capitare di dover attraversare proprietà private (campi, pascoli); se possibile, chiedete ai proprietari il permesso e comunque assicuratevi sempre di poter procedere senza arrecare danni a cose e/o animali, richiudendo accuratamente eventuali “cancelli” di pascoli anche se non vi sono animali in vista. Cani piccoli e grandi: in genere i piccoli si dimostrano più aggressivi e chiassosi, almeno fino a che sono a distanza; quasi sempre indietreggiano, ma se avanzano arrivano pericolosamente a filo di ruota o di calcagno. Quelli grossi spesso non abbaiano, però, messi in allarme dai latrati dei piccoli, possono comparirvi innanzi all’improvviso ringhiando minacciosi; cosa fare? Difficile dare consigli; potete avanzare … retrocedere … aspettare che compaia il pastore o il proprietario (soluzione ottimale ma non sempre attuabile) … consiglio salomonico ( o pilatesco): regolarsi secondo il modo di dire veneto: “conforme”. I percorsi non presentano particolari difficoltà tecniche, ma alcuni tratti vanno affrontati con prudenza; se proprio non ve la sentite, potete sempre procedere a piedi (non dovete dimostrare niente a nessuno, solo divertirvi!). Sarebbe bene essere sempre in compagnia: oltre che scambiarsi impressioni ed incoraggiarsi a vicenda (alcune salite, anche solo a vederle, potrebbero ridurre l’ entusiasmo per la gita), all’occorrenza ci si può dare una mano (o una camera d’aria). L’asfalto va pian piano ricoprendo le strade bianche, piccole e grandi; così è stato per via Monte Cavallo e per la parte di via Pianazze che dal civico 777 scende al bivio con via Selva Rotonda e prosegue verso il bivio con via S. Alberto; così anche per via Raggi della Torre, di recente riasfaltata in parte. Non è difficile ipotizzare che altre strade bianche presto seguiranno la stessa sorte o, quantomeno, verranno ricoperte da “stabilizzato” (speriamo non da asfalto triturato prelevato da strade ed autostrade). Non limitatevi quindi a seguire l’indicazione “svoltare a sx su strada bianca”, ma fate attenzione anche ai cartelli indicanti il nome delle vie. Rispetto per la natura e massima cortesia con chi procede a piedi: la bellezza dei luoghi invita alle passeggiate e gli incontri non saranno infrequenti. Buona pedalata! … e non dimenticate di indossare il casco.