Miniera di Costa Raggio della Torre o Balze

MINIERA DI COSTA e RAGGIO della TORRE o BALZE (in Comune di Teodorano e poi di Cesena)

Il bolognese Luigi Ferdinando Marsili, nel 1675, visitava questa miniera già caratterizzata dalla presenza di numerosi pozzi, non molto profondi, e dove si sfruttavano gli affioramenti superficiali del metalloide.
Il poeta cesenate Vincenzo Masini nel suo poema “il Zolfo”, del 1759, relazionava della miniera di Casalbuono, che senza dubbio si poteva identificare con quella di Costa e Balze.

Nel 1862 la concessione era in mano a Marzoli Federico, Saragoni Giuseppe e Turci Angelo, si aveva una produzione in quell’anno di 27 tonnellate di zolfo grezzo e con un impiego di 58 operai, giˆ nel 1863 “..non diede prodotti”. Va precisato che questa coltivazione assieme a quella contigua di Venzi – Rovereto era, in anni di crisi del settore minerario zolfifero, sfruttata da piccole imprese di minatori, che si trovavano senza lavoro per temporanee chiusure di miniere del cesenate. Infatti negli anni 1920-1922, periodo di fermo della miniera di Formignano, vi fu una piccola ripresa dei lavori ed una modesta produzione di zolfo grezzo. Si può quindi immaginare come la precarietˆ e la mancanza di ogni norma di sicurezza sui lavori, crearono le premesse per incidenti anche mortali, ed uno sfruttamento senza regole di tanti poveri lavoratori.